sabato 22 dicembre 2012

Migliora la Tua Autostima





Tutti noi abbiamo un’immagine mentale  di noi stessi, come ci vediamo, quello in cui siamo bravi e quali potrebbero essere le nostre debolezze. Sviluppiamo questa immagine nel corso del tempo, a partire dall’infanzia. Il termine immagine di sé si riferisce all’immagine mentale che una persona ha di se stesso. In larga parte, la nostra immagine mentale si fonda sulle esperienze di vita e sulla qualità delle relazioni che abbiamo istaurato con le altre persone. Questa immagine mentale è alla base della nostra  autostima. L'autostima rispecchia in che misura ci sentiamo apprezzati, amati, accolti, e ben considerati dagli altri, è per noi una stima del nostro valore, e condiziona pesantemente l’accettazione di noi stessi. Le persone che hanno una sana autostima sono in grado di stare bene con se stessi, si apprezzano, e sono orgogliosi delle  loro abilità, competenze, e stili comportamentali. Viceversa, avere una bassa autostima  può farci sentire di non piacere a nessuno, di non essere accettati dagli altri e di essere un fallimento in tutte le cose che facciamo. Capita a tutti di avere in certi momenti della vita una bassa autostima, in particolare durante l’adolescenza, quando ci confrontiamo e identifichiamo con il gruppo dei pari, e dobbiamo  capire chi siamo e quale è il nostro posto nel mondo. Fortunatamente, l’immagine che abbiamo di noi stessi  può cambiare nel corso del tempo, l'autostima non è una struttura di pensiero rigida, ma può variare significativamente in base alle esperienze che facciamo ed al modo in cui le percepiamo.

Per migliorare la nostra autostima è fondamentale avere un dialogo sano con noi stessi, infatti, se tendiamo ad abbatterci di fronte agli insuccessi e a ripeterci frasi del tipo “capitano tutte a me...non riesco mai a fare niente bene....gli altri sono tutti più bravi... etc” non facciamo altro che alimentare un circuito vizioso dove gli insuccessi sono percepiti come il fallimento della nostra persona, condizionando in modo negativo la percezione che abbiamo di noi stessi. Rompere questa catena è possibile, basta cambiare le “lenti” con cui guardiamo le azioni che compiamo. Se sbagliamo qualcosa, la chiave di lettura deve essere “non ho seguito il modo giusto per farla, devo cercare un'altra soluzione” e non “sono io che sono sbagliato”. Avere un dialogo interno del primo tipo ci spinge a ricercare il modo corretto per affrontare le difficoltà che incontriamo, e fa aumentare le chance di successo; viceversa, nel secondo caso, non faremo altro che trasformare un insuccesso in un fallimento personale. E’ intuitivo che la seconda linea di pensiero “sono io che sono sbagliato”  è sterile, poiché non può generare soluzioni efficaci e tenderà solo a rafforzare gli stereotipi negativi che abbiamo su noi stessi. Togliere le  “lenti dell’autocritica e dell’auto-svalutazione”  e indossare le “lenti del problem-solving” significa cambiare il rapporto che abbiamo con il mondo e gradualmente riusciremo a cambiare (in meglio) anche il rapporto che abbiamo con noi stessi.

Ritorna alla Home Page



Nessun commento:

Posta un commento