mercoledì 12 dicembre 2012

Come proteggere il cervello dal rischio Alzheimer



Diverse ricerche hanno messo in evidenza che è  possibile alzare la guardia contro il morbo di Alzheimer e gli altri disturbi cognitivi che colpiscono le persone anziane. Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa progressiva che distrugge  lentamente  la memoria, le facoltà di giudizio, la cognizione, le proprietà di linguaggio, la capacità di riconoscere le persone  note  etc... . Di solito inizia dopo i 65 anni, ma la sua insorgenza può verificarsi già all'età di 40 anni. I primi sintomi dell’Alzheimer, spesso non sono identificati dalle persone come precursori della malattia perché richiamano i segni dell’invecchiamento naturale.  Infatti, nelle fasi iniziali  i disturbi  possono essere molto lievi e spesso includono: il ripetere più volte la stessa frase, avere difficoltà a denominare oggetti familiari, dimenticare percorsi stradali ben conosciuti  e  perdere  interesse  per  cose precedentemente molto apprezzate. Il decorso della malattia porta ad un gravissimo deterioramento cognitivo  costringendo il paziente ad una  totale dipendenza dalla persona che solitamente se ne prende cura. Attualmente non esistono cure per  questa malattia e risulta estremamente importante  promuovere i fattori di protezione. Diverse ricerche hanno messo in evidenza che alcune strategie possono aiutare a proteggere il cervello dall’Alzheimer.  
I fattori di protezione identificati sono stati:

1) Il controllo “coloro che ritengono di avere un maggiore controllo sulla propria salute fisica e psicologica hanno una migliore memoria e funzionamento intellettivo rispetto ai coetanei. Viceversa quando le persone sentono di non avere il controllo, sono maggiormente  preoccupate e turbate. Questi sentimenti sono in grado di interferire negativamente sulle prestazioni cognitive”.

  

2) Mantenere il cervello in allenamento “le ricerche hanno trovato una chiara connessione tra alto livello di istruzione  e buon funzionamento cognitivo. Questo perché le persone più istruite  si impegnano maggiormente in attività di problem solving;  l’istruzione, tuttavia,  non è una precondizione indispensabile, quello che conta è impegnarsi in attività mentalmente stimolanti come leggere, frequentare dei corsi o anche imparare  a suonare uno strumento musicale”.  
  

3)Esercizio fisico “l'attività fisica stimola la formazione di connessioni neurali nelle aree del cervello responsabili del declino della memoria”.  





Adottare questi comportamenti può essere estremamente utile per mantenere il più a lungo possibile in salute la nostra mente.


Ritorna alla Home Page






Nessun commento:

Posta un commento